Podcast – Luana legge Complicazioni, da Rivelazione di Vitantonio Lillo
Adesso è tutto filtrato, persino i flirt.
Soltanto dieci giorni fa, le nostre giornate erano scandite da altri ritmi, altri tempi, altre velocità; erano intrise di luoghi ampi, di sguardi e volti che s’incrociavano senza nemmeno far caso; erano dense di attese per abbracciarsi, baciarsi, ridere e guardarsi negli occhi per davvero.
I treni, le stazioni, le piazze, gli aeroporti, le strade da percorrere e quelle da conoscere, e ancora i biglietti da obliterare, il libro da ritirare, il pacco da consegnare, la spesa da fare e lo shopping per curare, piegandosi all’imperativo “accumulare, comprare, accumulare”. L’estetista, il parrucchiere, il commercialista, la fila da fare, il caffè al bar per non sbottare, la passeggiata per il corso, la corsa per non perdere la corriera, l’automobile dal meccanico, gli annunci per comprare, gli appuntamenti da fissare: con l’autosalone, il consulente, l’amministratore, l’agenzia immobiliare.
Adesso i luoghi fuori dalle nostre case sono vuoti, svuotati: soltanto la natura e la Primavera li vivono.
Nell’ultimo periodo una bestiolina invisibile ma potente, ancestrale e attuale al tempo stesso, ci sta rendendo un po’ la vita ostica. Insomma, con la sua diffusione, il Covid-19 ha iniziato a restringere i nostri spazi vitali, a segregarci nel nostro io, più che nell’intimità delle nostre case. Nessun io è grande abbastanza, senza gli altri: l’uomo è un animale sociale, insegna la Psicologia.
Avevamo l’abitudine di perderci nel tram tram del quotidiano; adesso è già un sogno.
Voglio continuare a trovare sconosciuti a cui strappare un sorriso, attaccare bottone, voltare le spalle per un’antipatia a pelle. Anche solo chiudendo gli occhi. In viaggio con la fantasia, giungendo anche a voi.
Stamattina il mio migliore amico di sempre mi ha scritto appena sveglio: “Lu, devi creare dei podcast in questo periodo”. Qualcun altro più tardi ha detto che dovrei raccontare di questi giorni, “tu che sei sensibile”. La mia collega ha detto, poi, dopo aver parlato tra noi di Husserl e Dewey: “Devi scrivere di questi giorni, assolutamente. Questa è storia”.
E quante complicazioni, allora, se uniamo il Covid-19 a quello che gli altri si aspettano da noi, a quanto ancora speriamo senza sapere come e quando accadrà il miracolo della normalità, a quello che facciamo con passione e dedizione, a quello che ci manca: la vita che prima ci stressava.
Così rompo il ghiaccio, mi faccio coraggio, inizio da qui: una traccia breve breve ma intensa. Per coerenza, in un certo senso.
Complicazioni è un brano tratto dal libro Rivelazione di Vitantonio Lillo.
Schiacciate play sul podcast che si apre cliccando sul link in alto, chiudete gli occhi, c’è un treno che va. Voi dove sedete?
Buon ascolto!