Non esiste cristallo senza difetto: a insegnarlo, la chimica della materia, e pure la fisica.
La scelta del titolo dei racconti d’esordio di Concetta Tandoi, Difetti cristallini, non è casuale: le donne che li abitano hanno difetti imprecisabili come solo alcune metafore di vita sanno essere, appaiono a tratti così impenetrabili da poter essere definiti, paradossalmente, perfetti.
Se la possibilità di comprensione è strettamente legata al vissuto interiore di ciascun lettore, di fatto ogni racconto espone e induce a più livelli di considerazione: le protagoniste parlano un linguaggio capace di toccare le corde più recondite di ciascuno, quasi specchi in cui guardare a sé e a frammenti di sé riconoscendo le proprie fragilità, riscoprendo le proprie sensibilità, ma solo se qualcosa risuona, come in un gioco d’eco e sirene.
Come poesie, ogni racconto confonde e distilla bellezza.
Queste le mie riflessioni a chiusura della lettura.
Concetta Tandoi inventa (o forse riporta?) donne eteree, come i sogni che si ricordano anche a distanza di anni senza sapere perché.
Il linguaggio è immediato, capace di narrare vicende ed elementi insoliti nello spazio di un racconto incisivo benché breve. Ogni punto fermo finale è il principio di un chiedersi e fantasticare.
L’autrice coratina ha voluto coinvolgere il lettore su più piani: non solo quello metacomunicativo e metaforico, ma anche quello sensoriale e percettivo legato alla musica. Lo fa con efficacia e sintesi: ogni storia narrata riporta un verso minimalista e il titolo di una traccia musicale da ascoltare. Ascoltando i brani, le protagoniste delle vicende narrate accompagnano il lettore anche come stato d’animo.
Ritrovarsi tra stordimento, ribellione, ripugnanza, sorpresa sarà facile e coinvolgente al tempo stesso.
Se Difetti cristallini fosse una sola canzone, per me sarebbe Altrove di Morgan.
Un ultimo sguardo commosso all’arredamento e chi s’è visto s’è visto.
(Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose, dalle posizioni)
Lascio che le cose mi portino altrove.
Morga, Altrove
L’autrice
Concetta Tandoi vive a Corato, in Puglia.
Dall’adolescenza sino all’età adulta ha cullato la passione per la letteratura.
Dall’alto della sua esperienza di vita, maturata anche grazie alle diverse dinamiche e alla pluralità di personalità che il suo lavoro le ha consentito di scrutare, arriva quest’opera d’esordio.
Grazie alla piattaforma di crowfunding con cui opera la casa editrice Bookabook, questo libro giunge sui nostri scaffali.
L’opera
Difetti cristallini si compone di quattordici racconti.
Ogni racconto ha per protagonista una donna alle prese con una vicenda interiore irrisolta o incompresa. Ciascuna donna si confronta con qualcosa di diverso da sé che quasi la riconduce alla dimensione più congeniale, anche se non sempre razionalmente comprensibile.
Recensione a cura di Luana Lamparelli
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