ARE YOU LONELY TONIGHT?

La mail e gli antefatti

Lunedì 27 Aprile 2020

Un giorno di perfetto confinamento nazionale

– E così, anche in remoto, siete riuscite a sollevare un bel polverone… – aveva tirato le somme Eva, davanti al monitor del computer, dando l’ultima passata di lima sulle unghie e soffiandoci su.

– Sì, zia Eva, ma mica noi volevamo offendere. È stata lei.

– E le vostre mamme vi hanno chiesto come siano andati i fatti?

– No.

– Le solite. Va bene, ragazze, adesso non pensateci più. Lei vi ha offese, voi vi siete difese. Brave! Ricordate però: sempre avere garbo e stile, mai scendere in basso, mai inventare cattiverie. Non ne vale la pena. La verità brucia più di tutto.

– Infatti è vero che ha i denti tutti storti.

– Sì, ma voi, la prossima volta che qualcuno insiste dicendovi fesserie simili, che il colore dei vostri capelli è brutto, se proprio non vuole ascoltare che una soluzione per il suo problema c’è, ricordategli che siete delle rarità di natura. Poi, lentamente, dategli le spalle.

– E cosa dovevamo fare? Chiudere la videochiamata?

– Certo. La linea cade in continuazione. Con le connessioni internet intasate, poi…

Ed erano finalmente scoppiate a ridere. L’ironia, santa medicina.

Quando Giulia, la mamma di Ludovica (la più intelligente e forte delle Mollesche), era arrivata nella camera, aveva trovato la bambina e tutte le altre che cantavano la sigla di chiusura dei loro incontri virtuali in rete, Eva inclusa. L’idea di una sigla di chiusura a termine delle videochiamate all together passionally era stata proprio di Eva, trentatré anni e ironia allo stato puro. Aveva trasformato, tempo addietro, una canzone per bambini, adattandola al mondo fashion e glamour tanto caro alle Mollesche. Il ritornello cantava per tre volte di fila “Vivere alla moda”, ma con il confinamento nazionale e il pericolo Covid-19, per sdrammatizzare e indurre le bambine a esorcizzare paure e tristezza, aveva modificato il testo qua e là e il ritornello ora cantava “Maschere alla moda, vivere alla moda, maschere alla moda”.

– Eva! – aveva urlato Giulia guardandola nel monitor.

– Giulia, – le aveva risposto senza scomodarsi troppo l’altra.

Fine delle trasmissioni. Pian piano le bambine si erano dileguate e nella stanza virtuale erano rimaste solo le due donne.

– Hai addestrato così bene le bambine che non dicono nulla. Dove sei, come stai?

– In realtà un’altra persona che sento c’è. Ma veniamo a noi.

E così Giulia ed Eva avevano chiacchierato per oltre un’ora.

– Mi è venuta un’idea! – aveva esclamato a un tratto. – Devo lasciarti, Giulia, ma attenta alla posta elettronica.

Aveva strizzato l’occhio nella telecamera e aveva chiuso.

“Eva sta bene, in gran forma, almeno questo è chiaro”, aveva pensato Giulia sorridendo.

Intanto un drone volava fuori dalla finestra, per l’ennesima volta.

Gli antefatti

Antefatto 1: quelle birbanti delle Mollesche ne hanno combinata un’altra delle loro. Ragazze incorreggibili. In effetti non sono proprio ragazze: sono bambine tra i tre e i nove anni, piccole teppistelle capelli lunghi e vestiti carini. Il nucleo più solido è composto da Ludovica e Pablita, temende. Intorno a loro, satelliti più piccoli ma molto promettenti.  Le ha ribattezzate così Eva (zia Eva come la chiamano loro), perché in estate rubano sempre le mandorle che qualche anziano ancora lascia per strada ad asciugare, su lunghi teloni, al Sole cocente del pomeriggio deserto.

Antefatto 2:  dal 4 Maggio 2020 partirà la Fase 2 del confinamento nazionale. Ne ha dato comunicazione il premier Conte, rivelando palesemente un grande errore di valutazione, una non conoscenza terminologica, più che un modus operandi funzionale. “Ma quale comunicazione?” – imprecherà Maria, l’esperta, in un sacco di telefonate che riceverà per conoscere il suo pensiero a riguardo, insieme a molto altro. Effettivamente, usando un termine che significa soltanto uniti (come due pezzi di legno uniti dalla colla), la comunicazione efficace ed efficiente è andata a farsi benedire in quattro e quattr’otto, nonostante le chiese chiuse. La comunicazione istituzionale di Conte, per una volta, non ha fatto i conti con le conseguenze che ogni singola parola porta con sé , generando un gran chiacchiericcio. I congiunti, questi sconosciuti (“Saranno mica parenti dei tuoi congiuntivi?!” – chiederà invece sarcastica Eva in una telefonata notturna molto bollente. A chi? Lo scoprirete)

Antefatto 3: un aspetto positivo del comunicato stampa di Conte è sfuggito a tutti. È il punto secondo cui si potrà tornare a svolgere attività sportiva all’aperto anche lontano dalla propria abitazione. Sfuggito a tutti, tranne a Ettore. Che ha a che fare con la telefonata bollente di Eva.

Antefatto 4: Eva ha intenzione di organizzare una rimpatriata con tutti gli amici di una vita. Come quella di due anni fa nella sua villa a Cervo, solo che questa volta sarà una rimpatriata virtuale, ovviamente, e nessuno sa esattamente da dove la sua videocall partirà. Una rimpatriata, contravvenendo alla sua decisione di dissolversi nella realtà, piuttosto che vivere nell’etere. Non si sa dove sia, solo le Mollesche riescono a mettersi in contatto con lei.

Eva, si sa, è una mina vagante, anche se peggio di lei è Alberto, lo scrittore del gruppo.

L’ultima volta, a Cervo, un gran casino è successo. L’ultima cena l’avevano ribattezzata. Tutta colpa di Alberto e dei suoi giochi. “Lo dicevo io che non volevo armadi, in questa casa, e invece voi avete deciso di tirare fuori tutti gli scheletri proprio ora” – aveva detto Eva, alzandosi da tavola. Intanto anche il Sole s’era levato in cielo. “Adesso vi dico io cosa non è venuto fuori fin’ora: il segreto di Carolina, la nostra cara Carolina” – e l’aveva fissata dritta negli occhi. Carolina aveva sostenuto lo sguardo, tra la fiducia e l’affronto, ma non s’era scomposta. Sapeva che Eva conoscesse il suo segreto, si domandava quali dettagli le piacessero più degli altri. O forse quel suo silenzio era un tranello: se si fosse sbottonata un po’, Eva avrebbe potuto sbatterle in faccia il gran casino in cui s’era messa, con l’eleganza di sempre. Forse era per questo che, immediatamente dopo, Eva s’era ritirata nelle sue stanze al piano superiore della villa. E gli ospiti s’erano dileguati alla spicciolata pure loro.

Su IG @circolamparelli

La mail

DA: evadamarte@gmail.com 
A: Tutti i contatti
Oggetto: ARE YOU LONELY TONIGHT?
Stanotte, ore 00:05, siate 
connessi,
attivi, arzilli.
Lo so che vi manco.
So anche che non sapete 
in quale delle mie case sia.
È davvero importante?
Abbiate tutto l’occorrente.
Alberto può prendere appunti per 
i momenti di scarsa ispirazione.
Maria, per favore, metti da parte 
il vocabolario sofisticato.
Ettore, ti prego: usa con 
parsimonia i tuoi doppi sensi.
Gabriele, Adriana, Chantal: 
bambini a dormire
e porte ben chiuse.
Per tutti gli altri: voi 
siete i migliori, per questo
non  ho bisogno
di richiamarvi all’ordine.
Vostra, Eva Zelda Ayroldi      
P.s. Vi voglio con vino e alcolici 
a portata di mano,
cuffie e tutto quello che vorrete.
P.p.s. Non c’è un tema per 
questo rendez-vous,
ma tutti i travestimenti
e gli accessori eccentrici
sono i benvenuti.
N.B. Riceverete la prossima mail 
a mezzanotte precisa.
Lì troverete il  link
della stanza virtuale in cui
vederci.
Poco prima, sintonizzatevi
e iniziate
ad ascoltate questo brano:

To be continued…

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Luana Lamparelli
Luana Lamparelli, pugliese, autrice e scrittrice, collabora con artisti, scrive racconti romanzi e poesie, cura rubriche.

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