Quanto sopra riportato lo dichiara Ermanno Cavazzoni, a proposito della letteratura.
Non posso che ritrovarmi nelle sue parole e, inevitabilmente, aggiungere il mio pensiero. Che è strettamente soggettivo, altamente personale e discutibile, che è questo.
Scrivere è un mestiere così bello: bisogna avere occhi e ali, piedi per terra e testa tra le nuvole, testa sulle spalle e gambe per correre lontano. Scrivere è un mestiere che ti chiede di essere architetto e ingegnere insieme, avvocato e criminale o pregiudicato o imputato o indagato o innocente in un unico tempo; richiede cinismo e sensibilità, passione e razionalità. Potrei continuare all’infinito, ma mi fermo affermando l’unica verità – per me – assoluta: scrivere è un non-mestiere, deve essere tuo come lo sono la fame, la sete, il sonno, il respiro. Altrimenti è uno sforzo a cui vi costringete inutilmente.
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